Definire “esclusiva” l’attuale produzione della Bugatti, dal 1998 marchio del gruppo Volkswagen, è perfino riduttivo: basti pensare che i 300 esemplari previsti della Veyron con carrozzeria chiusa hanno richiesto oltre sei anni per essere venduti e che la prima Veyron con tetto apribile è stata venduta a un’asta per 3,2 milioni di dollari! Il fondatore della Casa, il milanese Ettore Bugatti, trapiantato in Alsazia per motivi di lavoro come progettista di automobili e là rimasto anche quando decise di avviare la propria fabbrica, amava le cose fini e raffinate, la bella meccanica e le belle carrozzerie. E produsse auto strepitose, capaci di vincere per cinque anni di seguito la Targa Florio o tre volte di fila la 24 Ore di Le Mans, modelli come la 35 da Grand Prix del 1924 o la 57 del 1936 declinata anche nella conturbante versione Atlantic con la giuntura longitudinale del padiglione in bella vista, senza trascurare la maestosa Royale del 1929 con motore 8 cilindri di 12.8 litri. Poi la storia si interruppe tragicamente: il figlio Jean, erede designato a capo dell’azienda, morì in un incidente nel 1939. Alla fine della guerra che scoppiò subito dopo, Ettore si vide confiscare la fabbrica, in quanto “nemico della Francia” perché aveva conservato la cittadinanza italiana e ci vollero avvocati e giudici perché lo stato francese gliela rendesse. Nel 1947 anche Ettore morì e la fabbrica pian piano si avviò alla chiusura. La riporta in vita nel 1986 un imprenditore italiano, Romano Artioli, che costruisce la nuova fabbrica a Campogalliano, Modena. La coraggiosa iniziativa dura poco, fino al 1995 quando della EB 110 sono stati prodotti soltanto un centinaio di esemplari. Il bello stabilimento modenese chiude i battenti e nel 1998 il marchio è rilevato dal gruppo Volkswagen. Nel 2002 è presentato il nuovo modello, la Veyron 16.4, che è messa in vendita nel 2005.
Curiosità
Quando la Volkswagen acquisisce la Bugatti a capo del gruppo tedesco c’è Ferdinand Piech, ingegnere, nipote del fondatore della Porsche e innamorato della bella meccanica. Le sue direttive sulla nuova Bugatti sono chiare: deve superare i 400 km/h, avere un motore almeno a 16 cilindri e con più di 1000 CV, scattare da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi ed essere tanto facile da guidare e confortevole da permettere al suo proprietario di andarci comodamente a teatro. E in effetti la Veyron 16.4 raggiunge i 407 km/h, ha un motore a W composto da due bancate di 8 cilindri a V ciascuna con una potenza di 1001 CV, accelera da 0 a 100 in 2,5 secondi e naturalmente ha un interno estremamente confortevole!