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Livello 3
Nel 1998 il marchio venne acquistato dal gruppo Volkswagen che diede inizio al progetto “EB 16.4 Veyron”, la vettura che oggi tutti noi conosciamo per i suoi grandi numeri e per i suoi record.
LA BUGATTI ITALIANA
Quello che ci interessa, però, è il periodo che va dal 1987 al 1995, ovvero quello italiano, in cui l’imprenditore Romano Altioli prese le redini dell’azienda e diede alla vita una delle nostre vetture preferite, la Bugatti EB110.
Nel 1991 la EB 110  venne presentata al pubblico come concorrente di Ferrari, Lamborghini e Porsche. Il prezzo di questa fantastica supercar variava dai 550 milioni fino a 670 milioni di vecchie lire per la versione Super Sport, ma la sua tecnica e le sue prestazioni erano all’altezza di tale somma.
QUADRITURBO
Il suo telaio era in fibra di carbonio e il suo V12 di soli 3.500 cc di cilindrata era un vero gioiello: 5 valvole per cilindro, doppio albero a camme in testa e soprattutto 4 turbocompressori IHI.
Alla fine degli anni ’80 e inizio anni ‘90 i motori turbo e biturbo erano presenti su quasi tutte le supercar -  basti pensare alla Jaguar XJ 200, alla Ferrari F40 o alla Porsche 959 -  ma unmotore quadri-turbo non si era mai visto.
La potenza erogata da questo incredibile propulsore variava a seconda delle versioni, che spaziavano dai 560 cv a 8.000 giri della GT fino ai 610 cv a 8.250 giri della Super Sport.
La GT, prodotta in soli 95 esemplari, disponeva di una trazione integrale permanente in grado di trasferire una percentuale di coppia del 73% all’asse posteriore e del 27% a quello anteriore. In questo modo la  coppia di 608 Nm veniva scaricata senza problemi, e la maggiore ripartizione sul posteriore le conferiva un comportamento sovrasterzante.
Il peso a secco della GT era di 1.620 Kg, non pochissimi, ma considerando la trazione integrale e la tecnologia di cui disponeva (quattro turbo, due serbatoi e sistema ABS), era un ottimo traguardo.
LA PIÙ VELOCE
Lo 0-100 Km/h veniva coperto in soli 3,5 secondi e la velocità massima di 342 Km/h la rendeva nel 1991 l’auto più veloce del mondo, un primato che è sempre piaciuto alle Bugatti.
Nel 1992 venne presentata la versione SS (Super Sport), più estrema e potente della GT. Esteticamente si distingueva per i cerchi in lega a sette razze e l’alettone posteriore fisso, ma le specifiche tecniche erano ancora più interessanti.
Il motore erogava 610 cv e 637 Nm di coppia, la velocità di punta era di 351 Km/h e lo 0-100 avveniva in 3,3 secondi. La Ferrari F50, il top della tecnologia Ferrari di allora, tanto per intenderci, erogava 525 cv, arrivava a 325 Km/h e staccava lo 0-100 in 3,8 secondi.
Per diminuire il peso e renderla più estrema, alla SS venne tolto il sistema di trazione integrale in favore della sola trazione posteriore e in questo modo la vettura arrivò a pesare 1.470 kg.
Sebbene ne fossero venduti soli 31 esemplari di questa versione, nel cuore degli appassionati di auto rimane una delle vetture più esotiche e desiderabili di tutti i tempi.
CURIOSITÀ
Ci sono parecchi aneddoti e storie che riguardano la EB 110, come la prima volta che Carlos Sainz la guidò di notte a velocità folle in una strada  pubblica secondaria con un giornalista traumatizzato sul sedile del passeggero. Famosa anche la storia riguardante Michael Shumacher che, dopo un test comparativo tra la EB, una F40, una Diablo e una Jaguar XJ-200, fu così colpito che staccò subito un assegno per una Bugatti EB 110 Super Sport gialla, che distrusse poi qualche anno dopo andando fuori strada.
La EB 110  al lancio non ha avuto la fama e il successo che si meritava, ma col passare degli anni il suo valore è cresciuto, come anche la cerchia di collezionisti facoltosi che fanno a gara per accaparrarsi un modello. Il suo valore oggi supera abbondantemente il milione di euro.
 
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