Il concetto di “sportiva estrema”, sintesi della massima capacità tecnologica e prestazionale che la Ferrari può mettere a disposizione dei suoi clienti per un uso stradale, è segnato da modelli straordinari nella storia della Marca. Questi modelli, nell’epoca moderna della Ferrari si chiamano 288 GTO, F40 ed F50. E’ in questo filone che si inserisce nel 2002 la Enzo Ferrari, espressione del concetto di sportiva estrema, sviluppata per un uso stradale ma come sintesi dei contenuti più avanzati della tecnologia da corsa di Formula 1.
Realizzata in soli 400 esemplari, la Enzo fu costruita con materiali compositi avanzati, come sandwich in fibra di carbonio e nido d’ape di alluminio, ed era equipaggiata con un 12 cilindri a V65° di 5998 cm3 che erogava 660 CV. La vettura vantava un’aerodinamica d’eccezione, con un carico aerodinamico che incrementava fino a 775 kg a 300 km/h, per poi decrescere all’aumentare della velocità e consentire quindi il raggiungimento della velocità massima (585 kg alla velocità di 350 km/h).
La sua "erede", La Ferrari, frutto del lavoro integrato, fin dall'impostazione veicolo, tra il team del Centro Stile Ferrari e i tecnici di progettazione e sviluppo. Il profilo d'insieme segue l'archetipo classico delle berlinette (come ad esempio la Enzo Ferrari) a motore 12 cilindri in posizione posteriore centrale longitudinale: i volumi dell’abitacolo e del vano motore sono raccolti all'interno del passo per consentire il migliore bilanciamento possibile delle masse.
La postazione di guida è di forte derivazione F1 ed è stata sviluppata con il coinvolgimento diretto dei piloti della Scuderia Ferrari. L’abitacolo funzionale, allo stesso tempo asciutto e fortemente sportivo, è un perfetto connubio fra tradizione e modernità. La Ferrari ha al suo interno un motore ibrido che eroga ben 963 CV.