Nel 1976 la Citroen vendette la Maserati alla De Tomaso. C'era la volontà, da parte della nuova proprietà, di creare una vettura Maserati finalmente accessibile anche a persone benestanti anzichè ai soliti ultraricchi.
Doveva essere prodotta in grandi numeri e rilanciare le vendite della mitica Maserati. Nacque così la Biturbo, presentata nel 1981 e venduta dal 1982 fino al 1996. Il prezzo di vendita iniziale era di 22 milioni di lire e la produzione doveva essere di almeno 5.000 vetture l'anno.
Ci furono subito del problemi però. Il prezzo fu innalzato dopo pochi mesi di ben 4 milioni di lire. L'affidabilità lasciava a desiderare e le finiture non erano in linea con il blasone della Maserati.
Il motore era un V6 con alberi a camme in testa, alimentazione a carburatori con 3 valvole per cilindro, e doppia sovralimentazione con 2 compressori. 2.491 cc di cilindrata (solo 1996 per l'Italia) ed una potenza di 192 cavalli (182 per la versione 2.000 cc).
Disegnata da Giugiaro, la Biturbo veniva prodotta in due stabilimenti differenti: motore e sospensioni a Modena, il resto negli stabilimenti milanesi della Innocenti. Nel 1984 venne presentata la Biturbo S, con intercooler ed una potenza di 205 cavalli nonostante la cilindrata di 2.000 cc.
Le finiture vennero decisamente migliorate. In seguito vennero presentate le versioni Spider e 425. La Maserati Biturbo era presente sul mercato sia in versioni berlina che coupè. Nel 1987 scomparvero i carburatori per lasciare il posto alla Iniezione Elettronica Multipoint.
Nel 1988 ci fu un restyling estetico che presentava linee più morbide ed arrotondate. Spicca in questa versione la presenza di serie dell'ABS. La Biturbo fu un grande successo. Il pubblico apprezzò la possibilità di poter comprare una Maserati a prezzi più alla portata di tutti. La produzione della Biturbo durò ben quattordici anni. Andò in pension e del 1996, in corrispondenza con la nuova era del tridente.
La Fiat infatti nel 1993 aveva acquistato il marchio, ben decisa a rilanciarlo e a portarlo agli antichi splendori.